Museo delle Palafitte

Il Lago di Ledro, oltre alla sua bellezza paesaggistica, è anche divenuto un polo di attrazione culturale per le montagne del Trentino, perché qui sono stati rinvenuti non solo importanti reperti preistorici risalenti all’età del bronzo, ma anche migliaia di pali in legno.
Questo ritrovamento ha dato conferma agli archeologi che qui esisteva un vasto insediamento umano costruito su palafitte e il lago era protagonista delle vite degli uomini preistorici.
Il rinvenimento di una canoa ha confermato che i nostri antenati vivevano anche di pesca e si spostavano lungo le sue sponde, probabilmente verso altri villaggi di palafitte, che sono stati rinvenuti lungo le sponde dei laghi di tutto l’arco alpino.
Di questi, che sono stati quantificati in migliaia, solo 111 hanno ricevuto il riconoscimento Unesco come Patrimonio dell’ Umanità, compreso il villaggio del Lago di Ledro. Insieme al Museo delle Palafitte rappresenta un’avventura avvincente che incuriosisce e trasmette il valore di tramandare la storia locale.
Nel 2019 proprio questo punto di riferimento culturale della zona è stato completamente rinnovato grazie all’investimento cospicuo della Provincia Autonoma di Trento.

Questo ha permesso non solo di ampliare di quasi il doppio gli spazi espositivi e di lavoro disponibili, ma anche di renderlo ancora più accogliente e soprattutto luminoso, con grandi vetrate che possano dare una sensazione di continuità con il lago e con la sua storia millenaria.
I reperti che si possono trovare all’interno dello stesso museo non riguardano soltanto le migliaia di pali di legno, alcuni dei quali in condizioni incredibilmente integre, ma anche utensili di uso quotidiano. Tra queste ciotole, pietre affilate per tagliare o cacciare, contenitori e altri rudimentali strumenti della vita preistorica.
Proprio questa ricchezza di rinvenimenti sulle sponde del Lago di Ledro ha permesso di ricreare un vero e proprio villaggio palafittico, un’attrazione unica che ogni anno richiama migliaia di visitatori, tra bambini, ragazzi, scolaresche, famiglie e anziani.
Si tratta di prendere per mano gli appassionati della preistoria e trasportarli in un mondo, che per quanto sia stato ricreato, assomiglia molto a quello abitato dai nostri progenitori.

Le palafitte e il villaggio preistorico

Il museo delle palafitte è stato costruito negli anni ’70 ma con il tempo si è arricchito di nuovi spazi, ambizioni e spunti per creare un polo di attrazione culturale che fa riferimento al Museo delle Scienze di Trento.
Fa parte, infatti, della Rete Museale della Valle di Ledro, che comprende e si ricollega ad altri musei del territorio.
L’intento era quello di creare una vera e propria serie di vetrine che potessero avere sempre un collegamento con l’esterno e così è stato, perché oggi si può visitare anche il villaggio di palafitte accuratamente ricreato.
La prima casa, che è quella ormai divenuta un simbolo di identità per il Lago di Ledro, è quella della Sciamana, alla quale negli anni se ne sono aggiunte altre a tema, come quella del capo villaggio, degli agricoltori e dei pescatori.
Quello che i visitatori possono ammirare, quindi, non sono soltanto i reperti del museo di grande interesse archeologico, ma anche il modo in cui poterli far rivivere attraverso una continua ricerca storica e la rappresentazione reale delle scoperte finora realizzate.

Negli anni ’90 è stata anche aggiunta la didattica per i ragazzi delle scuole e per chi vuole sapere di più sugli uomini preistorici di questi luoghi immersi nella natura.
Inoltre, durante l’estate c’è un ricco programma di eventi e attività a cui tutti possono partecipare, anche con laboratori, incontri, visite guidate, attività diverse, concerti e l’archeologia imitativa. Quest’ultima è tra le proposte più apprezzate, perché davvero si viene catapultati in modo molto realistico nello stile di vita che avevano gli uomini preistorici.
Il museo delle Palafitte è nato a seguito della costruzione della centrale idroelettrica di Riva del Garda, che ha provocato un abbassamento del livello delle acque e ha svelato il suo prezioso contenuto di pali e altri reperti.
Le acque li hanno gelosamente custoditi per millenni, se si pensa che la loro datazione risale a circa 4000 mila anni fa.
I visitatori, e in particolare i bambini ed i ragazzi, potranno imparare come questi uomini si procacciavano il cibo attraverso la caccia con le frecce, come accendevano il fuoco strofinando pietre o legnetti su una manciata di erba secca e in che modo costruivano gli utensili necessari con la terra impastata semplicemente con acqua ed essiccata al sole.
Il museo delle palafitte del Lago di Ledro è chiuso nei mesi invernali di gennaio e febbraio, ma riapre tra marzo e novembre tutti i giorni, mentre a dicembre è aperto solo nei fine settimana.
Soggiornare nel nostro hotel vi permetterà di poter vivere anche questa esperienza davvero unica nel suo genere, per un viaggio a ritroso nella storia.